Reporter Gourmet - Tenuta Vallocaia: il Vino Nobile di un imprenditore svizzero in Italia

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Nel 1983 acquista poco più di due ettari di vigneto e un rudere a Vallocaia, immersi nella Val Di Chiana, area storica della produzione del Montepulciano. Oggi l’imprenditore svizzero Rudi Bindella guida una tenuta moderna e stimata dagli esperti del settore: vi raccontiamo i suoi sorprendenti vini.

Di  Bianca Tecchiati - 10 febbraio 2023

Rudi Bindella (sx) - Tenuta Vallocaia (dx)

L’azienda

Vallocaia è l’angolo più bello d’Italia” esordisce così Rudi Bindella, fondatore e proprietario dell’omonima azienda vitivinicola quando ci accoglie all’ingresso dell’area conviviale della cantina. E volgendo lo sguardo verso le enormi vetrate, dove fra vigneti e cipressi sbucano Montepulciano e Cortona, non si può far altro che annuire alla sua affermazione.

Con un italiano privo di inflessioni, l’imprenditore svizzero ci accompagna a visitare la struttura, restaurata nel 2015, con le migliori tecnologie volte a potenziare l’efficienza energetica e con l’obiettivo di creare un hub di bellezza nel senso più ampio del termine. “La presenza e la densità di opere architettoniche e di cultura che si respira in Italia non c’è da nessun’altra parte al mondo – continua Bindella – anche nel più piccolo paesino, si riesce a trovare qualcosa di interessante a livello artistico da vedere.”

Questo amore per il Bel Paese si sedimenta da ragazzo, quando accompagnava il padre nei suoi viaggi in Italia, in visita anche alle più blasonate case vinicole come i Marchesi Antinori; poi nel ‘71, a vent’anni, vince una borsa di studio e si trasferisce a Perugia per frequentare l’università, dove inizia a maturare l’idea di trasferirsi. Sogno che si realizzerà nel 1983 con l’acquisto di poco più di due ettari di vigneto e un rudere a Vallocaia, immersi nella Val Di Chiana, area storica della produzione del Montepulciano. A cui si aggiungono negli anni altri appezzamenti, oliveti e boschi, fondamentali nello sviluppo della biodiversità. Mentre il rudere è diventato uno splendido spazio che dal poggio domina un fondale poetico, con un’area accoglienza e degustazione, la “Vinoteca con vista”, dai soffitti altissimi e una parete scarlatta disseminata di campane antiche.

Dove è possibile accompagnare ai wine tasting un’appagante esperienza gastronomica con piatti della tradizione più autentica, come i pici al ragù di chianina, ma anche spaziare in qualche preparazione più contemporanea, come il farro stufato con cavolo nero, fagioli zolfini e polvere di rapa rossa. In cucina, la conduzione dei fuochi spetta allo chef Luca Biancucci, sempre alla ricerca di materie prime di qualità, nelle piccole aziende e allevamenti della zona, per ricreare nelle pietanze l’allure che questa terra da secoli sprigiona.

Insomma il sogno si è realizzato eccome, e a oggi si è materializzato in 175 ettari, di cui 54 coltivati a vite e 16 a olivi, un progetto imprenditoriale che si espande anche nel cantone svizzero-tedesco, con quarantacinque ristoranti, la distribuzione di vini, per il mercato italiano ed elvetico, aziende nel settore edile e immobiliare, per un totale di 1.400 persone. Con la signorilità del vero “gentleman farmer”, come amano definirlo in azienda, ma con un pizzico di eccentricità racchiuso in quella scelta di indossare una sneaker blue e una rossa, Rudi Bindella ci illustra la cantina.

La parte interrata accoglie la produzione e le file di botti che si possono mirare dalle passerelle al piano superiore, disseminate di oggetti d’antiquariato, una collezione di orci antichi, sculture e dipinti.Ho un amore incondizionato per l’arte – ci confessa – e anche in azienda gioca un ruolo di rilievo, perché siamo convinti che sprigioni energia positiva e forse anche benefica. Ricordo quando ho acquistato il mio primo quadro, da studente a sedici anni, e dopo una lunga trattativa sono riuscito ad averlo a 100 Franchi al posto di 150”. Ne sono passati di anni da quell’episodio e ora la cantina fa anche da spazio espositivo per la sua collezione d’arte, come i dipinti del berlinese Christopher Lehmpfuhl, che in gran parte rappresentano scorci della tenuta riletti attraverso la lente di una suadente iper-matericità.

Tenuta Vallocaia produce in cinque zone di produzione del Vino Nobile di Montepulciano: Argiano, Cervognano, Sanguineto, Paterno e Casalte, per totali 54 gli ettari a coltivazione vinicola, 30 a vino Nobile, 8 a Rosso di Montepulciano e una manciata di ettari a Chianti; il focus è naturalmente il Sangiovese (alla base del vino Nobile e del Rosso di Montepulciano). La stessa uva proviene da diverse aree dalle identità ed espressioni peculiari, che inevitabilmente si ritrovano poi nel bicchiere.

I vini

Propedeutica la premessa sulle annate della degustazione, che il giovanissimo enologo Andrea Scaccini, vincitore del premio Gambelli 2022, ci descrive. Il 2015 è stata forse la più vicina alla perfezione degli ultimi anni, clima mite, soleggiato, piogge regolari che hanno fatto maturare uve di altissima qualità. Il 2018, al contrario, è stata inizialmente piovosa, nella fase di fioritura, fino a inizio estate, quindi i grappoli erano minuti, composti da pochi acini grandi, per poi risultare mediamente calda, ma comunque più “diluita” rispetto all’annata 2015.

Il 2019 è stata un’annata fresca e tardiva, le uve si sono raccolte quasi a fine ottobre, in un clima ottimale per la loro maturazione, con grande escursione termica, quindi vini di grande potenza, intensità di colori e una trama tannica considerevole.

“Il Vino Nobile di Montepulciano “Bindella” conta circa 60.000 delle totali 180.000 bottiglie prodotte a oggi” – ci spiega Giovanni Capuano, direttore, entrato in azienda ventiquattro anni fa –  siamo nelle zone di  Camparone e Vallocaia, un’area in cui il mare si è ritirato poco meno di  due milioni di anni fa, diventata poi palude e una volta prosciugata sono rimaste le sabbie. I terreni sono drenati e profondi e danno vini di lieve struttura, esili, ma dagli eleganti e intensi profumi floreali che trovano l’equilibrio perfetto dopo un periodo lungo di botte grande”.

Il Nobile conta l’85% di Sangiovese, 8-9% di Canaiolo, 4-5% di Colorino, 1-2% di Mammolo, quest’ultimo un vitigno molto precoce, dolce, poco acido dove gli animali arrivano sempre prima dell’uomo, lasciando poco al raccolto.
Bindella Vino Nobile di Montepulciano DOCG 2015. Rosso saturo, con i frutti rossi che sfumano nel floreale e nella pungenza pepata, raffinato nella struttura e dal tannino elegante.
Bindella Vino Nobile di Montepulciano DOCG 2018. Gli aromi virano sulla mora e la violetta, con un sostegno speziato, in piacevole equilibrio tra freschezza e sapidità.
Bindella Vino Nobile di Montepulciano DOCG 2019. I toni balsamici si ergono da una base di lampone e ciliegia, con sferzate di freschezza decise e una evocazione di agrumi.

Il Quadri è un cru nato quasi per gioco nel 2000, un Sangiovese 100% proveniente da una parcella situata alla base di Montepulciano; il terreno è argilloso e calcareo, dalla consistenza gommosa, da cui si ottiene un vino di struttura robusta, che dà il meglio di sé in legni più piccoli. La produzione conta dalle 6.000 alle 20.000 bottiglie, per un vigneto di 3 ettari e mezzo. I Quadri sono nati dall’idea di ottenere un vino più moderno, prendendo il Sangiovese più potente, il più concentrato, che avendo più polifenoli, si sposa bene con le botti piccole. Perché un vino come questo verrebbe sopraffatto da legni grandi.

Nei tre Quadri emerge la buccia di arancia, il descrittore che primeggia è l’agrume.
I Quadri Vino Nobile di Montepulciano DOCG 2015. Dai frutti rossi saturi si passa alle spezie e al cacao, tannini garbati e di bella persistenza il finale dai toni agrumati.
I Quadri Vino Nobile di Montepulciano DOCG 2018. Elegante complessità al naso, fra viola e note balsamiche, ciliegia e amarena si sprigionano decise al sorso, insieme a una decisa acidità.
I Quadri Vino Nobile di Montepulciano DOCG 2019. Le note floreali al naso lasciano la scena a tannini scalpitanti, con sapidità intensa in chiusura e la previsione di dare il meglio in un prossimo futuro.

Dalle terre rosse di Vallocaia nasce il Vino Nobile di Montepulciano “Vallocaia” Riserva, si tratta di argille sabbiose, di un rosso intenso per le inclusioni di ferro e manganese, che rendono queste sabbie più compatte. Per un vino che coniuga la potenza e la concentrazione dei vini delle argille e la profondità e i profumi dei vini delle sabbie.
95% Sangiovese, 5% Colorino del Valdarno. Un vino che parte lento e si allunga.

Vallocaia Nobile di Montepulciano Riserva DOCG 2015. Di un rosso brillante e dalle note decise di frutti maturi, amarena e mora, il frutto al sorso si allunga sulla scia di tannini vellutati.
Vallocaia Nobile di Montepulciano Riserva DOCG 2018. I profumi sprigionano note fruttate che sforano nell’agrumato, un bello slancio acido in bocca determina un sorso pieno e lungo.
Vallocaia Nobile di Montepulciano Riserva DOCG 2019. Prevedibilmente in divenire e presagio di grande eleganza per il futuro, fresco, dal tannino di solida struttura.

Indirizzo

Tenuta Vallocaia

Via delle Tre Berte, 10/A, 53045 Montepulciano SI

Tel: 0578 767777

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